CRIVELLI E LE MARCHE

Massa Fermana, Chiesa parrocchiale dei SS Lorenzo, Silvestro e Rufino

Polittico pannello centrale, cm 105 x 44; pannelli laterali, ciascuno cm l05 x 44; cuspide centrale, cm
5I X 28; cuspidi laterali, ciascuna cm 37 x I9.
Firmata KAROLVS CRIVELLVS VENETVS PINXIT HOC OPVS MCCCCLXVIII


(Polittico di Massa Fermana) Madonna col Bambino, i SS. Giovanni Battista, Lorenzo, Silvestro e Francesco; nella parte superiore: Cristo in pietà, LA Vergine Annunziata, L'Arcangelo Gabriele; nella predella, nell'ordine qui indicato: Orazione nell'orto, Crocefissione, Flagellazione e Resurrezione.

Il polittico di Massa Fermana, prima opera documentata di Carlo Crivelli nelle Marche, presenta in nuce peculiarità strutturali, morfologiche e semantiche che diverranno delle costanti nell'evoluzione artistica del pittore. In bilico tra passato e presente, tra conservatorismo e modernita, Carlo costruisce un grande apparato iconico secondo la tradizione tardo gotica proponendo alla devozione dei fedeli una teoria di Santi isolati ciascuno nel fondo oro: del pannello attorno al fulcro della composizione costituito dalla Madonna in trono col Bambino. La predilezione dell'artista per l'arcaica struttura del polittico fu probabilmente dettata da gusto dei committenti, i conti Azzolino di Fermo che esercitavano lo iuspattonato  ereditato dai Brunforte  sulla chiesa per il cui altare l'opera fu realizzata.
Da una lettura stilistica, invero, emerge la padronanza dei mezzi espressivi propri del linguaggio figurativo rinascimentale. Le figure sono plasticamente modellate, diverse le soluzioni spaziali: dall'aurea dimensione metafisica dei pannelli centrali si passa agli spazi naturali e architettonici cóstruiti secondo evidenti intelaiature prospettiche nella predella e nella cimasa. Palpabili sono gli echi del vivace arnbiente umanistico padovano dominato da figure carismatiche come Donatello, Mantegna e lo stravagante Squarcione, la cui bottega; fa humus fecondo per la cultura adriatica. Ma a Padova Carlo conobbe anche artisti ferraresi, toscani, dalmati; e tutte queste cifre stilistiche ritornano forti nell'opera.
L'articolato schema figurativo si presta a diverse interpretazioni iconografiche tutte convergenti a tracciare l'immagžne di un artista imbevuto della cultura teologica de suo tempo e consapevole delle antiche tradizioni. In posizione preminente, i due Santi titolari della chiesa, il diacono Lorenzo e Papa Silvestro; alle estremità su un austero piano roccioso í due predicatori, S. Giovanni Battista e S. Francesco che riceve le stigmate, tutti raffigurati con gli attributi della tradizione.
L'ispirazione fráncescana forte nell'opera, è probabilmente attribuibile a una particolare devozione della committenza. Le fonti, infatti, ci tramandano una lunga frequentazione tra gli Azzolino e l'ordine francescano. Un convento dei frati francescani riformati proprio a Massa poi, giustificherebbe non solo la presenza di S. Francesco nel polittico ma anche la presunta presa di posizione dell'opera in favore della tesi mistica sulla divinità del sangue di Cristo professata da S. Giacomo della Marca. In contrasto con la tesi domenicana il predicatore, presente nella nativa Monteprandone e forse a Massa Fermana proprio negli anni in cui la disputa fu più accesa (14621471), sosteneva che il sangue di Cristo scindendosi dal corpo durante la Passione perdeva la sua divinità, per poi riacquistarla con la Resurrezione.
Significativa in tal senso è l'immagine del sarcofago raffigurato sia nel Cristo in Pietà
che nella Resurrezione. benché sia tipologicamente il medesimo si nota la diversità
del colore della pietra: nel primo caso, grigia striata dalle lacrime di Maria; nel secondo,
colorata di rosso bagnata dal sangue di Cristo e carica di un preciso significato eucaristico. Di fatto la metamorfosi del colore di derivazione bizantina e diffusa nei dipinti veneti del XV e XVI secolo, potrebbe anche essere un retaggio culturale che Carlo portò dalla città lagunare.
Molto singolare e difficilmente attribubile a una svista è l'inversione della sequenza logica e temporale con cui sono rappresentati gli eventi della Passione nella predella: la Flagellazione, infatti, segue la Crocefissione. Trattandosi di un'unica tavola dipinta si può escludere un errore nell'assernblaggio delle formelle e il problema pertanto resta aperto.
(M D.C .,D.S.)