- ITCG "Umberto I" Ascoli Piceno -




LUNA, SAI ? LA CLONAZIONE

E' sera; il traffico scorre lento, inesorabile... Nel blu oltremare della splendida volta celeste primeggia, tra poco non sarà più sola, un'elegante, semplice fenditura. Come se il cielo avesse una falla che ne rivelasse la presenza soltanto per l'emissione di una tremolante luce bianca. "Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? ..." Ignara, inconsapevole, o forse conscia della situazione- ma abilissima nel serbarla in sè -la città va a concludere la sua ennesima giornata. E' tardi, stasera, luna, sono troppo stanco, per parlarti di clonazione. Tu che stai nuovamente affacciandoti sulle sventure umane, dovrai ancora essere testimone coatta di un'altra abominia, un altro capriccio di quell'essere che più e più volte ha trovato in te ispirazione. So che non mi risponderai, che non potrai darmi consigli per non abbattermi, però, saperti lì presente, nell'illusione che invece sei partecipe del mio discorrere e te ne interessi, mi aiuta ad esprimere più profondamente ciò che veramente sento. In questa solitudine che ci attanaglia, voglio parlarti, o musa ispiratrice, del successo "più re-cente" di alcuni della nostra specie. Abbiamo messo le mani in qualcosa di veramente grosso. Si, perché, la clonazione, come la chiamano, permette, oggi, in questo stesso istante in cui ti parlo, di replicare, a piacimento, anche in infinite copie, gran parte, se non tutte, le specie viventi presenti oggi sulla terra. Terra: che bel nome le abbiamo affibbiato, terra... Il tuo pianeta che, nonostante tutto, é uscito sempre vincitore, il tuo pianeta che, grazie al gran-dissimo mistero - ora brutalmente violentato - della riproduzione sessuale ha potuto moltiplicare le varietà, le specie e le combinazioni del codice genetico sempre in maniera tale da salvaguardare l'integrità e la longevità di tutte le specie, ora è sull'orlo della catastrofe. Non so perché ti scrivo tutto questo, forse perché sei l'unica che ci guarda. Ma guardare non basta, abbiamo bisogno di qualcun altro, qualcuno che ci stia sempre accanto, che ci dimostri il sentimento più grande e più nobile in ogni istante, l'amore. Questo Qualcuno c'è, c'è sempre stato e sempre ci amerà, siamo noi che non lo accettiamo, che lo respingiamo perché le sue leggi di amore ci sembrano troppo antiquate: abbiamo sempre voluto fare di testa nostra, i risultati sono più che evidenti, in tutti i campi.

Daniele Ricciotti, V° E ITCG

AIDS, UN GRAVE E REALE PERICOLO

Il problema dell'AIDS ha investito prepotentemente l'opinione pubblica in questi ultimi anni determinando allarme e preoccupazione in quanto, tutt'oggi, non esiste una cura efficace e manca la possibilità di vaccinazione. In attesa che tutti gli sforzi della ricerca medico-scientifica si concretizzino e che questo male venga sconfitto, il nostro unico mezzo di lotta all'AIDS è la sua prevenzione, che al momento si realizza in una giusta informazione che permette a ciascuno di definire responsabilmente un corretto comportamento nei confronti di questa malattia. Di fronte alla minaccia dell'AIDS, che nelle città è diventata la prima causa di morte tra i giovani, e all'impressionante numero di morti in tutto il mondo (dai 50.000 del 1987 ai 150.000 del 1996), è doveroso evitare ciò che accade per pura ignoran-za. Che cos'è l'AIDS? L'AIDS è una malattia causata dalla "distruzione" del sistema immunitario indotta da un virus. Quando un gene patogeno (virus, batterio) entra nel nostro organismo, il nostro sistema immu-nitario attraverso i linfociti T,B, e T-Killer lo attaccano e lo distruggono. Il virus dell'AIDS, chiamato HIV, attacca direttamente i centri di comando del sistema immunitario, i linfociti T, pa-ralizzando quindi le difese prima ancora che queste possano organizzarsi per combatterlo. L'ingresso del virus provoca la produzione di anticorpi, purtroppo, non sono affatto in grado di neutralizzare il pericoloso virus che ha un lunghissimo periodo di incubazione, dai sei mesi ai sette anni. Come si trasmette il Virus? La sorgente d'infezione è costituita da tutti i malati di AIDS e dai portatori asintomatici. In queste persone il virus si trova in grande concentrazione nel sangue, nello sperma e nelle secrezioni vaginali, il contagio può quindi avvenire solo ed esclusivamente per contatto diretto sperma-sangue o sangue-sangue. Quali rapporti con sieropositivi o ammalati di AIDS? Nessun falso allarmismo ci spinga ad allontanare e isolare queste persone. Non è stato registrato alcun caso di contagio tra i membri di una stessa famiglia, tra persone in uno stesso ambiente di lavoro e tra ragazzi nelle scuole. Le scrupolose e abituali misure di igiene bastano per evitare il contagio.

Minotti Donato 2°A Geom. - Cerini Sara 3Bp.





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